A

Il freddo pungente mi respira addosso, mi alita sul viso come una carezza mortale. Il terreno è umida fanghiglia impastata di foglie. Suoni e rumori  sembrano appartenere ad un mondo che in realtà non esiste.
Un silenzio compatto e luminoso squarcia questa misera dimensione fatta di materia. Un nuotare di spirito folle in onde di silenzio. Abraxas  è il vortice di tempo in cui le anime elette s’incontrano. Paradigma incombente che la mente declina quando arriva ai confini dell’essere. Unico paradosso che realizza il suo infinito in infinite volte. Il frastuono di questo silenzio avvolge la caratura del mio esistere. Immergo i piedi nel vortice e sono nel regno di Abraxas . i contorni delle foglie svaniscono e diventano colore fuso. Sento le gambe del dio,spirali di serpenti, attorno alle mie. Non ho paura. Una gioia incredibile trasfigura il mio volto in una spiritualità trascendente cosicchè anche il mio corpo si scioglie e diventa colore liquefatto , arcobaleno tagliato senza memoria. Mi fondo col Dio. Percorro  attraverso lui strati di ere e di tempi. Divento evento universale, evoluzione continua poi torno ad essere corpo e materia,scolpita di luce.
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Terza generazione
emanata da
Caen (potere) ed Akhana( amore)
Nous (Nus, Mente) e Aletheia (Verità)

16 pensieri su “A

  1. Aleteia

    ciao Mari, sono un pò malinconica anche io. In verità mi sento strana e stralunata più del solito…
    Non ho mai amato particolarmente il natale, queste manifestazione di eccessivo quanto falso trasporto per gli altri mi innervosiscono….
    un abbraccio cara….

  2. LorenzoDevanne

    leggerti è sempre piacevole..anche in questo testo è notevole la tua arte creativa, la tua capacità ci disegnare immagini ed emozioni…buona domenica ciao Lorenzo

  3. anonimo

    Cara…come va?Io così cosà…ti auguro una buona domenica…io cercherò di riposare cercando di non pensare troppo…che impresa!
    Un bacio…
    Mari

  4. Aleteia

    Yoty, quasi trascuravo la tua splendida frase di chiusura….
    quindi pensi che una persona possa occupare uno spazio che equivale ad un continente?
    Che so… come l’ Australia?

  5. Aleteia

    Carissimo Yotanka ho sempre supposto che, come per me, la scelta del tuo nick non fosse un fatto casuale. Il nome di un sì grande guerriero non pò essere scelto che da un grande guerriero, similmente un concetto ermeneutico come aletheia, non può che essere scelto da una persona enigmatica e misteriosa in continua ricerca di verità. Questa non è una vera e propria poesia, bensì una visione esoterica il cui significato rimarrà oscuro ai più e tale deve essere.
    Ciò detto…mai sorvolare sui last message, dice un plovelbio cinese: “chi ignora l’ultimo messaggio peldelà la stlada pel giungele alla meta” Fai tesoro di questa massima, valoroso guerriero!
    I greci antichi raggiunsero un livello di sapere tale che dopo loro si cominciò a ritornare indietro, ecco perchè amo molto la cultura greca antica. Le olive un pò meno, mi cimenterei volentieri nel sirtaki.
    Visto che hai già tre moglie e una dozzina di figli declino l’invito…e poi io non sono di quelle che si zitttiscono con un parakalò e un efharistò…. ci vuole ben altro!
    Ormai dovresti saperlo, visto che ci siamo scontrati più di una volta…
    kalimera…
    Margie

  6. Aleteia

    Mari@anche io sto lavorando tantissimo in questi giorni e sono proprio stufa…
    diciamo che sì, è un mio sogno anche se proprio sogno non è, ma sarebbe complicato da spiegare, semmai ci conosceremo veramente ne parleremo a voce.
    buona giornata mia cara

  7. yotanka2007

    carissima Aleteia, sorvolo sul last message, visto che ti piacciono tanto i Greci… salve, sono Nicolas Panaiotis, adoro le olive e ballo benissimo il il sirtaki (in greco συρτάκι) la possiamo combinare??? Sono un diversamente single, nel senso che ho tre mogli e una dozzina di figli ma questo non è un problema, quando dico parakalò, che sarebbe parakalw, oppure per i più ” efharistò”, stanno tutti zitti. Scherzi a parte, bella poesia Aleteia, in fondo la nostra grandezza è direttamente proporzionale allo spazio altrui che riusciamo ad occupare.

  8. anonimo

    Cara…è come se avessi descritto con una grande minuziosità di particolari un tuo sogno…è questa la mia sensazione.Si avverte la carezza pungente del freddo,quella fanghiglia su cui camminare a fatica e il silenzio che squarcia il buio.E poi il regno delle anime elette che ti risucchia,ogni cosa svanisce e ti fondi col tuo Dio,senza alcuna paura…con uno sguardo al tuo arcobaleno tagliato…Lo scorrere di tempi imprecisi,eternità o attimi,e poi rieccoti ancora scolpita dalla tua luce…sei nuovamente tu!Adorabile la mia Margot!Com’è andata oggi?Io ho lavorato tantissimo,nessun’altra novità!
    BACIONI…
    Mari

  9. Aleteia

    Come colui che si trova all’ombra profonda di una stanza, immerso nella folla, e intravvede dai contorni di una porta il filtrare di una luce, decide di elevarsi e camminare sulla teste urlanti, piuttosto che impegnarsi in spinte, e pressioni.

    Giunto alla porta aperta e varcatone il passo, si trova in un altro spazio anch’esso buio, ma di una luce nera diversa, e vuoto. Fino al giungere estremo di una voce, che lo accompagna laddove vi è la radice dei fenomeni, per poi all’improvviso precipitare nuovamente nella prima delle stanze.

    Interrogandosi se ciò che è accaduto sia frutto di pazzia, ma volonteroso l’indomani notte nell’ora di mezzo, a volgere ancora una volta il proprio cammino laddove la coda si confonde con la testa.

    Un’onda fredda e scura, che circolarmente spinge ogni cosa verso l’esterno, lasciando affiorare, dopo una lunga attesa sul bordo del pozzo, delle immagini perse nella fissità. In quanto è forse impossibile abbracciare la vastità che ci racchiude, senza dover rinunciare completamente ad essere.

    (filippo goti)

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